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Le vere componenti dell'Educazione

22 Luglio 2013 | commenti

Le vere componenti dell'Educazione

 

 

Nel prendere in esame l’Educazione sarebbe meglio conoscere qualcosa riguardo all’origine della parola. Sapendo che l’etimologia della parola “educazione” deriva dal Latino, e significa “condur fuori, portare alla luce”, comprenderemmo meglio il metodo di insegnamento proposto da Socrate 1.    

 

Socrate credeva che la vera conoscenza risiedesse in ciascuno di noi e che, con gli adeguati insegnamenti, si potesse realizzarla o richiamarla.

 

Credeva, pensava, che il compito primario di un insegnante fosse di porre domande che avrebbero messo in luce o estrapolato l’abilità naturale dello studente di pensare, ragionare e partecipare.

 

Che bella filosofia quella in cui gli studenti sono incoraggiati a guardare, osservare, ponderare, ricercare e applicare alla vita quanto scoperto!

 

E che abisso dal sistema educativo di oggi che impone agli studenti di memorizzare corpose quantità di informazioni! L’insistere su un dato da “ficcare in testa“ e da risputare sul foglio di carta dell’esame va a detrimento del potere del ragionamento e dell’abilità di considerare ed estrapolare. Questo metodo lascia spesso i bambini con un’avversione per la scuola, incapaci di pensare con l’argomento che stanno studiando e impreparati alle  incongruenze del vivere. Che truffa!

 

Ma l’Educazione può ritrovare lo status che merita. Può essere elevata, semplicemente facendo domande che intrighino, eccitino e stimolino l’immaginazione: che cosa posso inventare affinché questa idea si avveri? C’è un modo di trionfare sulle barriere? Come posso allineare questa nuova idea a qualcosa che conosco già?

 

Presenta loro problemi come sfide e chiedi agli studenti di individuare soluzioni. Invitali a sognare, immaginare, pensare al di fuori degli schemi, lascia che sappiano che con abbastanza creatività qualsiasi cosa è possibile.

 

Per un’educazione che attecchisca si deve permettere agli studenti di “chiedersi cosa sia scritto o saputo nei libri”. Gli insegnanti dovrebbero fornire esempi dalla storia che mostrino che oggi è “vero” e che domani potrebbe esser falso.

 

Si dovrebbe fornire agli studenti l’opportunità di esplorare le loro proprie passioni, perché la passione e il desiderio sono componenti fondamentali dell’educazione. E dovrebbero sempre essere incoraggiati ad attingere al proprio ingegno. E’ questo il modo di risvegliare, o mantenere vivo, quell’amore per l’apprendimento che risiede profondamente in noi.

 

Un’idea nuova, non importa quanto piccola o insignificante possa sembrare, può diventare imponente e folgorante; potrebbe persino portare un intero pianeta dall’ignoranza alla verità. Queste possibilità sono, dopotutto, il vero lascito dell’educazione!

 

  1. Socrate antico filosofo Greco (430-399 d.C.). Socrate era insegnante di Platone (che a sua volte divenne insegnante di Aristotele) e Senofonte (generale greco e storico).

 

@ 2013. Tutti i diritti riservati. Compilato ed elaborato da Working With Children. Autrice: Carlynn McCormick, Applied Scholastics Online Academy - 5 Nov. 2010.  Tradotto da E.G 20130711)

 

 

 

When we consider education, it is best to know something of the word’s history. By knowing it derives from Latin, meaning to bring out; to draw forth we better understand the method of teaching offered by Greek philosopher Socrates1.

 

He believed true knowledge resides within each of us and with proper teaching we can realize or recall it.

 

Socrates deemed the primary job of a teacher was to ask questions that would bring out or draw forth a student’s natural ability to think, to reason and to participate.

 

What a beautiful philosophy; with it students were encouraged to look, observe, ponder, research and apply to life what they discovered.

 

Oh, what a far cry from today’s dreary educational system that forces students to memorize vast amounts of information. Insistence that data be crammed in a student’s skull and spit back out on an exam paper is detrimental to reasoning power and one’s ability to consider and extrapolate. This method often leaves children hating school; it leaves them unable to think with the subjects they study, unprepared for the inconsistencies of life. What a swindle!

 

But education can once again have the status it deserves. It can be elevated, simply by posing questions that intrigue, excite and stretch the imagination: What can I invent to make this idea happen? Is there a way to triumph over that barrier? How can I align this new idea to what I already know?

 

Present challenging problems and ask students to think up solutions. Invite them to dream, to imagine, to think outside the box — let them know that with enough creativeness anything is possible.

 

For education to regain its original roots, students must also be allowed to question what is “known” or written in books. Teachers should give examples from history that show what is “true” today may be false tomorrow.

 

Students must be given an opportunity to explore their own passions — for passion and desire are vital components of education. And, students should always be encouraged to tap into their own ingenuity. This is the way to awaken or keep alive that love of learning that resides deep within us.

 

One new idea — no matter how small or seemingly insignificant — can become massive and brilliant; it might even take a whole planet from ignorance to truth. Such possibilities, after all, are the rightful legacy of education!

 

1. Socrates: ancient Greek philosopher (470-399 BC). Socrates was the teacher of Plato (who in turn became the teacher of Aristotle) and Xenophon (Greek general and historian).