L'Associazione
Storia
L’Associazione di Volontariato Amicizia nasce nel 1994 per iniziativa di Don Pietro Pengo, sacerdote in Padova, che ne diventa il Presidente ed instancabilmente, fino al momento della sua morte, profonde ogni energia e trasmette ai suoi collaboratori la determinazione nel raggiungere gli obiettivi di accoglienza e solidarietà.
Nel luglio 1994 l’Associazione presenta il suo atto costitutivo. Tale documento si richiama alla Legge sul volontariato 266/91 e dichiara che lo scopo primario è quello di dedicarsi al disagio giovanile. L’obiettivo fondamentale è la “valorizzazione della persona e l’assistenza continua e giornaliera al soggetto, specie nei momenti di necessità e disagio.
Dal 20/01/2010, l’Associazione in seguito alla morte del suo Presidente, avvenuta il 02/12/2009, è guidata da un nuovo Consiglio Direttivo. Esso è costituito da 5 membri, nella quasi totalità familiari di Don Pietro Pengo, che si sono sentiti impegnati nel raccoglierne l’eredità morale e proseguire l’opera da lui intrapresa, come era suo espresso desiderio e come già facevano, collaborando con lui durante la sua vita.
Le Comunità
L’A.V. “Amicizia Don Pietro Pengo” – Onlus gestisce tre comunità per minori maschi di età compresa tra i 14 e i 18 anni. La prima è una comunità educativa residenziale con pronta accoglienza che accoglie diverse tipologie d’utenza: minorenni provenienti dal circuito penale minorile come misure cautelari non detentive (ex art. 22 DPR 448/88) e progetti di messa alla prova (ex art. 28 DPR 448/88), giovani segnalati dai servizi sociali territoriali a seguito di gravi difficoltà comportamentali, emarginazione, rischi di devianza, evasione dal contesto scolastico, decisioni di allontanamento dal contesto familiare e Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA). Le altre due comunità residenziali di 2° accoglienza, sono di tipo familiare e vi sono inseriti minori che possiedono un buon livello di autonomia personale.
La Comunità educativa residenziale con pronta accoglienza è situata in una frazione del Comune di Padova, a Granze di Camin, distante circa dieci chilometri dal centro, in una posizione strategica lontana dalla caoticità della città. Nonostante sia limitrofo alla zona industriale, il luogo è particolarmente immerso nel verde, nei pressi di un’area che comprende un piccolo parco e un campo da calcio parrocchiale. L’abitazione è indipendente e composta di tre piani. Al pian terreno si trova un ampio ingresso, la sala tv, l’ufficio degli operatori, la cucina, la sala pranzo, la dispensa, la lavanderia e un bagno. Al primo piano si trovano tre camere per gli ospiti (una adibita come pronta accoglienza), la camera per l’operatore notturno, due bagni e un ampio atrio comune. Il cortile interno è composto di un piccolo spazio verde adibito ad orto e un piazzale con un campo da calcetto, dal quale si accede ad uno spazio ricreativo dotato di attrezzatura sportiva, un tavolo da ping-pong, un calcetto balilla e un pianoforte. Tale spazio viene anche utilizzato a seconda delle necessità per attività di gruppo e laboratori. In generale, gli spazi sono organizzati per garantire un’interazione tra gli ospiti, per facilitare le opportunità di sostegno e partecipazione.
L’assistenza, organizzata in turni, è garantita 24 ore su 24, dall’alternarsi di educatori affiancati in alcuni momenti della giornata da altre figure quali responsabile, coordinatore, psicologa, tirocinanti e volontari in base alla gestione delle attività previste. L’équipe collabora nella pianificazione della quotidianità, nella programmazione degli interventi e si riunisce settimanalmente per la verifica dei progetti educativi, dell’adeguatezza delle misure adottate e per la valutazione complessiva dell’andamento della Comunità.
Le Comunità residenziali di 2° accoglienza sono situate a Padova (zona Arcella). Le abitazioni, poco distanti tra loro, si trovano in due appartamenti collocati in zone residenziali. La funzione educativa di supporto è svolta da una coppia di educatori che vivono e condividono la quotidianità con i ragazzi.
Le tre strutture collaborano e lavorano in sinergia tra di loro.
Accoglienza e Obiettivi
L’obiettivo generale della comunità, che si propone come spazio di accoglienza e come luogo di relazioni interpersonali e reciproche, è quello di trasmettere attraverso percorsi educativi personalizzati esperienze di solidarietà, tolleranza, legalità, sviluppando senso di responsabilità verso la propria persona e conoscenza della diversità.
Nella progettazione dei servizi e degli interventi, la logica della comunità “Amicizia” si sviluppa attorno ad alcuni princìpi ritenuti fondamentali. In primo luogo si pongono al centro il minorenne, i suoi sistemi e le risorse presenti o attivabili attraverso la predisposizione di un progetto personalizzato. La strutturazione del tempo, della quotidianità, il mantenimento della casa e il rispetto degli orari si caratterizzano come elementi cruciali per una quotidianità basata sulla condivisione del “fare”. Le attività e gli interventi educativi sono costruiti con l’obiettivo primario di offrire al ragazzo la possibilità di mettersi in gioco all’interno di esperienze nuove e diverse da quelle già sperimentate. Lo scopo è quello di fornire una nuova lettura della percezione di sé, del proprio ruolo e delle proprie competenze, che consenta di scoprirsi anche come “altro” rispetto a come si è stati descritti e a come normalmente ci si descrive. L’attivazione attraverso il “fare”, volta al raggiungimento di piccole conquiste semplici e graduali, permette l’aumento della percezione del senso di autoefficacia che svolge un ruolo fondamentale nell’influenzare il proprio comportamento e nel sviluppare una motivazione al cambiamento. Le convinzioni di efficacia personale influenzano i modi di agire, le sfide e le mete prefissate, nonché la qualità stessa delle realizzazioni rispetto agli obiettivi e alle strategie adottate per fronteggiare gli ostacoli (Bandura, 1996). Si tratta dunque, di un processo graduale che intende favorire la costruzione e ristrutturazione dell’identità personale attraverso la condivisione degli obiettivi, l’assunzione di responsabilità rispetto ai propri agiti e alle loro conseguenze, utilizzando la risorsa della relazione come strumento.
Collaborazioni
L’A.V. “Amicizia Don Pietro Pengo” – Onlus stipula annualmente varie convenzioni con diversi Enti, organizzazioni, scuole e aziende territoriali. Il legame con il territorio è fondamentale per creare una rete che implementi l’offerta educativo-formativa e garantisca percorsi personalizzati adattabili alle diverse esigenze. Condividere esperienze e perseguire obiettivi comuni risulta necessario al fine di valorizzare le risorse e rispondere in modo adeguato ai bisogni e alle aspettative con interventi specifici.
FORMAZIONE e LAVORO
L’Associazione grazie alle numerose collaborazioni esistenti con scuole statali, Centri Territoriali Permanenti, Centri di Formazione Professionale, fornisce varie possibilità di inserire gli ospiti in percorsi scolastici e formativi. Il coinvolgimento dell’Ufficio per l’Obbligo Formativo della Provincia di Padova offre colloqui di orientamento per le situazioni in cui non vi è più obbligo scolastico ma obbligo formativo. All’interno del servizio “Opzione futuro” i colloqui sono tenuti da psicologi qualificati, che aiutano i ragazzi ad individuare le loro risorse personali, i punti di forza e di debolezza. Sono mirati all’analisi dei loro interessi, delle loro competenze, dei valori professionali e consentono di far emergere le loro attitudini. Si cerca di stimolare la ripresa degli studi integrando gli incontri motivazionali con corsi di supporto interni o corsi di lingua italiana e di alfabetizzazione. Nel caso in cui l’interesse del minorenne sia orientato prevalentemente verso un’esperienza lavorativa si stipulano stage e/o tirocini formativi presso aziende del territorio, mediante il supporto del Centro per l’Impiego di Padova, cercando di rispondere quanto più possibile alle prospettive personali. L’obiettivo è quello di offrire opportunità di confronto con una serie di elementi comuni a qualsiasi professione, nell’ottica di favorire autonomia e senso di responsabilità.
SPORT
Nel programma settimanale delle comunità sono previsti dei momenti dedicati alla pratica dell’attività fisica. Le collaborazioni permettono di indirizzare i ragazzi verso le discipline a loro più idonee interagendo con le associazioni sportive.
In particolare con il Valsugana Rugby di Padova è nato il progetto “Fare metà fuori dal campo”. Uno degli obiettivi è quello di far vivere un'esperienza innovativa e divertente sfruttando il potenziale educativo dello sport, ma anche per incidere positivamente nelle abitudini di vita. Ogni 15 giorni alcuni atleti a turno si prestano come volontari per coordinare la preparazione che viene svolta presso gli impianti e le attrezzature offerte dall’associazione stessa.
ASSOCIAZIONI
Nella quotidianità vi sono una serie di attività promosse dalla Comunità e altre che sfruttano iniziative presenti sul territorio. La rete creata con le associazioni che si occupano di cultura, promozione, sviluppo ed educazione permette di organizzare laboratori artistici, cineforum, attività sportive, esperienze di volontariato, gite culturali, partecipazione a spettacoli ed eventi, incontri tematici che coinvolgono esperti del settore, e così via. Al di là delle conoscenze specifiche e delle competenze che si possono trasmettere, il valore aggiunto sta nell’utilizzare tali azioni come mezzo per arricchire le relazioni. Tra gli obiettivi l’espressione e la comunicazione attraverso linguaggi alternativi.